Q3d: Politronica e Flying Tiger presentano la stampante 3D per tutti - [Intervista]

in #ita6 years ago (edited)

Q3d, la stampante 3D ideata da Politronica e venduta attraverso il retail di Flying Tiger Copenhagen è pronta al debutto.

Le stampanti Q3d - Utilizzo dell'immagine concesso all'autore a corredo dell'intervista mediante autorizzazione scritta da parte della CRM di Politronica

Per chi ancora non ne avesse sentito parlare, potremmo definire Q3d come la prima stampante 3D nata con l'obiettivo di entrare nelle case di tutti: le caratteristiche che la differenziano dalle più comuni stampanti 3D domestiche sono sicuramente il prezzo, la semplicità d'uso e soprattutto la possibilità di farne anche un uso alternativo.

Q3d e la stampa 3D: perché avere in casa una stampante "di cose"


Prima di conoscere meglio le specifiche tecniche di Q3d e la startup italiana che l'ha ideata, è necessario spendere qualche parola in più per parlare di stampa 3D. Cos'è o cosa significa stampare in tre dimensioni? Da neo utilizzatrice di una stampante 3D entry level, posso affermare che esiste ancora molto scetticismo sulla reale utilità di questo oggetto. Il problema, oltre alla mediamente scarsa alfabetizzazione tecnologica del nostro Paese, credo risieda proprio nella scelta del nome: le stampanti 3D, spesso, vengono percepite come delle stampanti classiche, solamente più evolute. Tutti coloro che hanno avuto modo di utilizzarne una, toccarla con mano o semplicemente vederne una, sapranno che è assolutamente tutt'altro: una stampante 3D non è altro che una stampante di cose, una macchina capace di creare oggetti generalmente costituiti da materiale plastico (ma non solo) a partire da un modellodigitale, creato da zero o copiato da altri maker che condividono su piattaforme dedicate i propri progetti.

Un portaspezie autocostruito con parti stampate in 3D - Immagine dell'autore

Utilizzata sempre più spesso nell'ambito dell'Industria 4.0 - dal settore medico a quello aerospaziale - la stampa 3D rappresenta anche uno step fondamentale per rendere più smart le nostre abitazioni. L'idea alla base delle stampanti 3D che definiamo "domestiche" - quindi di dimensioni ridotte e non precise come le sorelle maggiori utilizzate per l'industria - è quella di poter creare, a partire da un modello esistente o da uno completamente creato ad hoc, oggetti utili per la quotidianità. Un esempio? Dalle statuine del presepe sino a quel pezzo dell'aspirapolvere di cui non si trova più il ricambio, passando per un portacoltelli su misura o i taglia biscotti personalizzati.

Q3d: intervista al team di Politronica


Torniamo quindi a parlare di Q3d, la stampante 3D ideata dalla startup italiana Politronica e venduta in alcuni negozi Flying Tiger Copenhagen presenti sul territorio italiano. Per conoscere meglio il progetto e gli obiettivi per cui è nato, ho intervistato la CRM della startup, Jessica Barolo.

Buongiorno Jessica, quest’oggi parliamo di Q3D, una stampante 3D unica nel suo genere nata dalla collaborazione tra la startup italiana Politronica e la celebre catena Flying Tiger Copenhagen. Prima di scoprire le caratteristiche della stampante, però, vorrei qualche informazione in più proprio su Politronica. Com’è nata e di cosa si occupa?

"Politronica nasce nel 2008, quando un gruppo di ricercatori del Politecnico di Torino risponde alla call “Giovani idee cambiano l’Italia” lanciata dal Ministero della Gioventù e vince con un progetto sulla stampa digitale di circuiti elettronici. Il finanziamento governativo ottenuto permette l’avviamento di Politronica Inkjet Printing S.r.l. che nel 2010 entra nell’Incubatore I3P per poi diventare spin-off del Politecnico di Torino.

Nei soli primi cinque di attività di ricerca e sviluppo relativa alla formulazione di inchiostri nano-strutturati con proprietà conduttive a base di nanoparticelle di argento, isolanti a base di resine polimeriche e magnetiche per tecnologia inkjet e flexografica, Politronica ottiene 2,5 milioni di euro di finanziamenti europei e regionali per l'innovazione, due brevetti, quattro premi internazionali e oltre 20 pubblicazioni su riviste scientifiche di rilevanza internazionale. Nel 2013 diventa spin-off dell'Istituto Italiano di Tecnologia e, cosciente dell’evoluzione del mondo della stampa digitale verso quella strutturale, sposta le sue risorse verso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche basate sulla stampa 3D.

Nel 2015, l’apertura del mercato alla manifattura digitale e il consolidamento del proprio know-how nel settore spingono Politronica ad abbandonare la ricerca finanziata per diventare una realtà produttiva nel mercato della plastica per l’elettronica attraverso la realizzazione di una Fabbrica 4.0.

Il team è partito con una formazione snella e funzionale alla sua prima missione: 5 ricercatori provenienti da Politecnico e dall’IIT qualificati nel settore chimico, dell’ingegneria elettronica, della scienza e ingegneria dei materiali. Con l’apertura verso il mercato e nuovi ambiti di sviluppo e ricerca il team è cresciuto e si è rimodellato includendo le competenze necessarie, nell’ambito della meccatronica, stampa 3D, robotica, modellazione, integrazione di sistemi, marketing e comunicazione, customer care".

La stampa 3D, a molti ancora sconosciuta, rappresenta in molti casi il futuro dell’industria o, comunque, un alleato fondamentale per innumerevoli settori. Q3D, però, cerca di portare questa tecnologia all’interno degli ambienti domestici: con quale scopo è nata questa stampante e quali sono gli obiettivi futuri?

"La nostra idea è quella di avvicinare tutti all'utilizzo della stampante 3D, per questo abbiamo ideato questa stampante. Tutti dicono "con la stampante 3d puoi fare tutto”, bene, noi abbiamo fatto un'altra stampante totalmente in PLA (bioplastica ecosostenibile derivante dal mais). I file delle plastiche sono Open Source, scaricabili su Thingiverse, perciò chiunque avesse una stampante FDM (Fused Deposition Modeling ovvero uno dei metodi di stampa 3D, ndr) potrebbe realizzare le componenti plastiche autonomamente

Il nostro obiettivo è quello di portare la manifattura digitale nelle case attraverso il canale retail mettendo a disposizione dei consumers gli strumenti per evolvere in prosumers (producer e consumer, ndr)… Ovvero diventare in grado di fabbricarsi autonomamente gli oggetti".

Entriamo ora nel dettaglio. Come funziona Q3D? Quali sono le differenze rispetto ad una stampante 3D “domestica” classica?

"Una lampada, un robot, un giocattolo educativo, una stampante in grado di trasformare un tubetto di resina in qualunque oggetto divertente e interessante, prodotta a sua volta da una stampante 3D.

L’estetica della Q3D si ispira al lavoro dell’artista statunitense Alexander Calder, in particolare ad un alfabeto di forme a cui ci si è riferiti per “tradurre” le sagome delle componenti plastiche (xyz). Il design ha preso a sua volta ispirazione dall’iconica lampada LUXO L-1 realizzata nel 1937 dal designer norvegese Jac Jacobsen e destinata a essere uno degli oggetti più riprodotti nella storia del design, fino a diventare la mascotte degli studi Pixar Animation.

Meccanicamente, il braccio della Q3d è mosso da fili ed elastici che interagiscono con la rotazione del piatto. In questo modo, per la prima volta nella storia della robotica, geometria SCARA e POLARE si combinano in un solo oggetto. L’elettronica della Q3d si basa invece su scheda Arduino e presenta un firmware accuratamente ottimizzato basato su librerie open source. Q3d consente la realizzazione di oggetti di dimensioni 80x80x120 mm.

La vera innovazione di questa stampante risiede nella tecnica di stampa: come una qualsiasi stampante 3D FDM estrude materiale, ma in questo caso non si tratta di plastica fusa bensì di una resina polimerica che, a differenza dei polimeri foto reticolanti finora utilizzati nell’ambito della stampa 3D, indurisce con la luce bianca emessa da una normale lampadina a LED. Grazie a questo “trucco” la Q3d può essere utilizzata anche come lampada da tavolo".

Q3d, già prenotabile online, verrà venduta negli store Flying Tiger Copenhagen: da quando sarà disponibile e in quale quantità? Qual è stata, almeno sino ad oggi, la risposta dei possibili futuri clienti?

"Concepita in funzione della manifattura digitale, con caratteristiche formali impossibili a realizzarsi, per costi e limiti tecnici, con i procedimenti di stampa tradizionali. Prodotta a costo marginale zero, in Just in Time su ordinativi certi da una fabbrica 4.0, verrà distribuita nei negozi Flying Tiger Copenhagen poco alla volta senza creare magazzino, verrà prodotta a step.

Il primo riscontro lo abbiamo avuto col il sito www.q3d.it , sul quale sono arrivate molteplici prenotazioni, persone interessate, curiose, disponibili, con le quali manteniamo rapporti epistolari, per aggiornamenti, news, loro consigli e pareri che ci servono per poter migliorare".

Infine, progetti futuri?

"Progetti futuri… Ce ne sono sicuramente ma al momento vediamo solo la Q3d e mettiamo anima e corpo nella sua realizzazione, come fosse un mantra di vita".


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È molto interessante la tecnica di stampa, poiché essendo realizzata in PLA, questa stampante/lampada potrebbe avere problemi con le tecniche di stampa normali (raggiungere temperature elevate sarebbe impossibile senza sciogliere le parti strutturali). In più, la mossa geniale è il gioco sulla forma, simpatica, ludica e molto evocativa, soprattutto per le generazioni cresciute a pane&pixar!
Brava, bel lavoro ;)

Ti ringrazio!
La lampada in stile pixar è super accattivante... Trovo però molto più interessante l'idea di portare la stampa 3D un po' nelle case di tutti grazie ad un oggetto simpatico, adatto a grandi e piccini ma soprattutto utilizzabile anche per altri scopi!
Spero di riuscire a provarla per poterla paragonare ad una stampante tradizionale...

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