Ma cosa è Bitcoin in parole semplici?

in #bitcoin7 years ago (edited)

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PREMESSA:

Bitcoin? Ah sì, la moneta che si usa in internet e che non esiste!

Ecco quello che mi sento rispondere ogni volta che faccio questa domanda! La colpa non è nell'ignoranza di chi mi risponde, in quanto questa ignoranza (dal verbo ignorare) è dovuta alla superficialità ed informazioni volutamente errate che vengono (o non vengono) date alle persone comuni.

Se la stessa domanda si facesse all’uomo della strada su cosa sia Whatsapp, state certi che vi saprebbe rispondere esattamente mostrandovi magari come inviare un messaggio vocale corredato di Emoticon.
Ma Whatsapp non è pericoloso…non è sovversivo e non minaccia gli equilibri di potere ora radicati e stabilizzati nel mondo.
Meglio che questa tecnologia si sviluppi il più tardi possibile (se proprio deve farlo!) e che la gente sia tenuta all'oscuro, in quanto potrebbe stravolgere il sistema.
Allora meglio divulgare interviste di alti funzionari bancari (proprio quelli che verranno presto fatti fuori da questa tecnologia) o governativi, che la definiscono una truffa, immondizia, prodotta da hackers, utilizzata dalla malavita per riciclare denaro generato da vendita di armi, droga ecc.
Ecco perché bisogna approfondire e comprendere cosa sia veramente Bitcoin, per poterne apprezare le qualità uniche e le infinite potenzialità.

Il Bitcoin e la Blockchain nascono nel gennaio 2009 dalla mente di una o più persone che si firmano sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.
Esso nasce come risposta alle crisi bancarie e monetarie sfociate nella crisi economica del 2008, e sono proprio le problematiche e le cause che le hanno generate che si prefigge di andare a risolvere, generando un sistema sicuro, non censurabile, decentralizzato e globale, che le possa evitare in futuro.

Questa è la descrizione di cosa sia il Bitcoin, presa da Wikipedia:
Bitcoin (simbolo: ₿; codice: BTC o XBT) è una moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, che sviluppò un'idea da lui stesso presentata su Internet a fine 2008.[1] Per convenzione se il termine Bitcoin è utilizzato con l'iniziale maiuscola si riferisce alla tecnologia e alla rete, mentre se minuscola (bitcoin) si riferisce alla valuta in sé.[2]
A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, Bitcoin non fa uso di un ente centrale né di meccanismi finanziari sofisticati, il valore è determinato dalla leva domanda e offerta[3]: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, ma sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali, come la generazione di nuova moneta e l'attribuzione della proprietà dei bitcoin.[4]
La rete Bitcoin consente il possesso e il trasferimento anonimo delle monete; i dati necessari a utilizzare i propri bitcoin possono essere salvati su uno o più personal computer o dispositivi elettronici quali smartphone, sotto forma di "portafoglio" digitale, o mantenuti presso terze parti che svolgono funzioni simili a una banca. In ogni caso, i bitcoin possono essere trasferiti attraverso Internet verso chiunque disponga di un "indirizzo bitcoin". La struttura peer-to-peer della rete Bitcoin e la mancanza di un ente centrale rende impossibile a qualunque autorità, governativa o meno, il blocco dei trasferimenti, il sequestro di bitcoin senza il possesso delle relative chiavi o la svalutazione dovuta all'immissione di nuova moneta.

Ok, rendiamolo più semplice:
La Blockchain è un programma open source (gratis, aperto, leggibile ed eventualmente modificabile da qualsiasi sviluppatore, previo consenso della maggioranza della comunità) che si può scaricare sul proprio computer (non è però necessario se si vuole essere un semplice utilizzatore finale) e che necessita di una ampia capacità di memoria a disposizione con un discreto consumo di RAM.
Eseguendo questo programma connettendosi ad internet, questo va a trovare altri computer (NODES) anch’essi connessi con lo stesso programma in esecuzione, generando una catena casuale di partecipanti che condividono lo stesso programma simultaneamente (Network peer to peer).
Nessuno ha il controllo di questo network, nessuna autorità, Banca Centrale o Governo ha la possibilità di prendere il sopravvento sugli altri partecipanti al network.
Come un normale peer to peer, questo sistema permette alle persone di scambiarsi valore attraverso transazioni criptate che vengono riconosciute dal network come valide.
Questo valore o moneta si chiama bitcoin.

Il bitcoin non esiste sotto forma tangibile o materiale come d’altronde le monete tradizionali (tornerò più avanti su questa affermazione) ma esiste solo sotto forma digitale.
Esso non può essere contraffatto, censurato o confiscato, ed il suo valore non è controllato da nessuna Autorità.
Esso è trasferito attraverso una informazione digitale da utente a utente e senza confini geografici nè l’intervento di intermediari.
Questa transazione non è collegata alle due specifiche identità (non serve una User ID o un account) ed è quindi anonima, ma questo non significa che non sia pubblica e quindi visibile a chiunque nella Blockchain.

Come vengono generati i bitcoin allora?
La difficoltà nel dare questa risposta cercando di rendere l’idea nel modo più semplice e comprensibile possibile visto l'argomento trattato, sta nella possibilità di cadere facilmente nella tentazione di esprimersi in termini non comprensibili ai più.
Voglio pertanto scusarmi con i vari esperti di programmazione blockchain se sarò estremamente superficiale e probabilmente impreciso, ma confermo che la cosa è assolutamente voluta.
Allora, l’utente A invia 1 bitcoin ad utente B generando una transazione che viene recepita e verificata dai computers nel network (NODES) dopodichè viene aggiunta ad altre transazioni che dovranno essere poi validate (MEMPOOL).
In questa fase la transazione ha ricevuto una prima conferma di validità.

A questo punto intervengono quelli che possiamo definire i notai che certificano le transazioni presenti nella Mempool, denominati Minatori (MINERS).
Il compito primario del Miner è quello di validare le transazioni e per questo compito riceve una fee variabile a seconda del tipo di transazione (incluso se urgente o meno urgente).
Il Miner pesca nella Mempool la transazione (di solito viene data precedenza a quelle che gli possono generare maggiori profitti) ed attraverso calcoli computazionali, ne certifica la validità.

Quindi dove sta il grosso guadagno dei miners?
I vari miners nel mondo sono in concorrenza tra di loro per risolvere un puzzle che ogni 10 minuti viene generato dal sistema . Il primo miner che risolve o va più vicino all’algoritmo generato, può a quel punto dimostrare avere svolto il compito correttamente (Proof Of Work) ed aggiungere un blocco di transazioni (già validate) alla Blockchain venendo poi premiato con l’emissione di 12.5 bitcoin.
A questo punto la transazione da A verso B di 1 BTC potrà ritenersi certificata e conclusa, essendo stata registrata sulla Blockchain.

Tutto questo processo implica come detto una notevole capacità computazionale (e numerosi computer che eseguono programmi appositamente creati) e soprattutto un notevole consumo di energia elettrica.
Per questo motivo oggi il più grosso numero di Miners sono localizzati in zone dove il costo dell’energia elettrica è particolarmente basso (vedi Cina o Russia) ed è impensabile poter gestire un business del genere in paesi come l’Italia dove il costo dell’elettricità renderebbe l’impresa improponibile.

Quindi ogni 10 minuti dal 2009, il sistema Blockchain aggiunge un nuovo blocco di transazioni al registro che chiunque può consultare. Il sistema è studiato in modo che chiunque volesse modificare o cancellare una transazione già certificata nella Blockchain, dovrebbe prima andare a modificare tutti i blocchi precedenti. Questo può quindi essere modificato o hackerato solo a seguito di infiniti e dispendiosi processi computazionali, rendendo al contrario molto più vantaggioso e remunerativo, l’essere parte della Blockchain seguendone le rigide regole.

Ogni 210.000 blocchi, il premio per i miners viene dimezzato (l’ultimo halving è stato nel luglio 2016 ed il prossimo si prevede per il 2020) fino al totale bitcoin emessi che si prevede si concluderà entro l’anno 2140.
Questo particolare è un’altra delle peculiarità che Satoshi ha voluto dare al bitcoin, rendendone l’emissione regolata nel tempo e nei quantitativi (il totale di bitcoin che potranno mai essere messi in circolazione è 21 milioni). Questa caratteristica è un’ulteriore valore che rende il Bitcoin unico e pregiato: l’impossibilità di creare inflazione tramite emissione all’infinito di nuova moneta.

Spero essere stato sufficientemente chiaro nel descrivere questa tecnologia che per chi non è informatico, può suonare difficile da comprendere (e francamente lo è).
E’ importante però avere almeno un’idea di quelle che sono le caratteristiche che rendono il bitcoin così prezioso e potenzialmente rivoluzionario.

Adesso la domanda è: OK, come posso entrare nel futuro ed essere un felice possessore di bitcoin?

Disclaimer: Tutti gli argomenti trattati non sono suggerimenti di investimento ma semplice opinione personale.
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